"Bigfoot è un parente stretto dello yeti e di E.T., e rappresenta tutti i sogni dell'infanzia e tutto l'amore verso la natura. Un film fantasioso, accessibile ad ogni tipo di pubblico e tecnicamente impeccabile." ('Magazine italiano tv')."Vistosamente costruito e realizzato per bambini, è un filmetto che punta sui buoni sentimenti, sugli effetti alquanto mielosi e sulla bravura del povero Kevin Hall." ('Telesette')"Questo film a tecnici, truccatori ed effettisti deve aver richiesto un grosso impegno. Molte cose sono tradizionali e molti momenti convenzionali, per non parlare della consueta famigliola della 'middleclass' americana, qui alle prese con un simpatico bestione. Il film è un po' ripetitivo e la storia gronda melassa, eppure si finisce con il simpatizzare per Bigfoot, con la sua irruenza e il suo sguardo toccante e patetico. Il quadretto di famiglia, con Bigfoot che abbraccia i suoi amici, sarà gradito ai bambini, cui il film è palesemente destinato." ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 105, 1988)
Bigfoot E I Suoi Amici 1987 Ita
Bigfoot e i suoi amici (Harry and the Hendersons) è un film commedia fantasy del 1987 diretto e prodotto da William Dear e interpretato da John Lithgow, Melinda Dillon, Don Ameche, David Suchet, Margaret Langrick, Joshua Rudoy, Lainie Kazan e Kevin Peter Hall.
Bigfoot e i suoi amici è stato accolto dalla critica nel seguente modo: sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un punteggio medio del 45% sul 100%, su Metacritic ha invece ottenuto un voto di 42 su 100 mentre su Imdb il pubblico lo ha votato con 6.0 su 10
È alto 2 metri e mezzo, pesa più di 200 kg, ha una folta peluria dal rosso scuro al nero, piedi enormi e abita nelle foreste nordamericane. Chi è? Ma il bigfoot, la leggendaria creatura tra uomo e scimmia conosciuta fin dai tempi dei nativi americani. Sono numerosi i registi che hanno raccontato la sua immaginaria storia: dalla commedia familiare Bigfoot e i suoi amici (1987), vincitrice di un Oscar per il miglior trucco, a un horror fantascientifici come Bigfoot (2012), fino ai primi due esilaranti capitoli di Hotel Transylvania.
Creatura leggendaria la cui presunta esistenza è da sempre avvolta nel mistero, tra believer e scettici che continuano a disquisire da decenni, il bigfoot non ha mai avuto troppa fortuna al cinema, eccetto la discreta commedia per famiglie Bigfoot e i suoi amici (1987) prodotta tra gli altri da Steven Spielberg. Ora lo sasquatch è al centro dell'esordio dietro la macchina da presa di Patrick Magee, addetto al make-up di diverse produzioni horror, che non si fa problemi nel generare una sana violenza di genere, con innesti gore che prendono vita all'entrata in scena del presunto primate scimmiesco, dotato per l'occasione di un'inquietante maschera e dell'abilità di scagliare frecce. Primal Rage soffre principalmente di una trama monotematica e fin troppo lineare in cui vi è poco spazio per l'approfondimento psicologico dei protagonisti, anche se un paio di sequenze regalano momenti scioccanti anche dal punto di vista emotivo. Tra soggettive della creatura, corse disperate nel bosco, fasi tensive anche fra gli stessi personaggi umani, i novanta minuti di visione compensano le lacune narrative con una carica ferale e selvaggia che, tirando in mezzo anche una mostruosa strega del bosco e antichi miti dei nativi indiani, mette in campo un brutale feeling di genere, con tanto di epilogo beffardo che lascia aperte le porte a potenziali sequel. 2ff7e9595c
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